A fine 2016 il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a punto una serie di misure a sostegno della Ricerca e delle industrie che intendano operare una propria trasformazione digitale, che il Governo italiano ha inserito della legislazione 2017.

Il principale provvedimento sviluppato è il “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida:

  • operare in una logica di neutralità tecnologica;
  • intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali;
  • agire su fattori abilitanti.

Le direttrici strategiche sono quattro:

  1. Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione;
  2. Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali;
  3. Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc;
  4. Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il Governo ha quindi messo in campo un piano giudicato armonioso, che farà recuperare il ritardo rispetto alla Germania, che metterà al centro le competenze e che creerà grandi opportunità per il Paese. Le imprese che vogliono davvero innovare ora non hanno più alibi. Per la prima volta si va a lavorare sul bilancio delle imprese che, grazie a strumenti forti di leva fiscale, possono scegliere in quali tecnologie investire in linea con le esigenze del loro mercato e dei loro clienti.

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Questo provvedimento si aggiunge alle seguenti misure che il Governo ha mantenuto e incentivato: