Il 19 ottobre u.s. è stato presentato a Roma il primo Rapporto Cyber Index PMI con l’obiettivo di definire un indice che misuri lo stato di consapevolezza in materia di rischi Cyber delle PMI. L’iniziativa è frutto di un accordo tra Confindustria e Generali, svolta con il supporto scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano e con la partecipazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Il rapporto monitora nel tempo il livello di conoscenza dei rischi Cyber all’interno delle organizzazioni aziendali e le tecniche per la gestione di tali rischi.

I numeri dimostrano che la protezione dei dati è ormai un tema ineludibile” ha affermato Agostino Santoni, vicepresidente di Confindustria per il Digitale, che prosegue: “Dal 2018 al 2022 gli attacchi informatici a livello globale sono aumentati del 60% e, solo in Italia, nel 2022, del 169% su anno; nel manifatturiero +191,7% e la spesa in cybersecurity ha raggiunto 1.590 milioni. Nella sfera imprenditoriale è considerata un fattore strategico di competitività. Per questo Confindustria si è impegnata a sensibilizzare il proprio Sistema associativo sulla cybersecurity, con particolare attenzione alle PMI”.

Per Giancarlo Fancel, Country Manager & CEO di Generali Italia, “l’iniziativa vuole contribuire in maniera concreta a diffondere tra le imprese la cultura della Cyber sicurezza, ad accrescere la consapevolezza della vulnerabilità rispetto al rischio informatico e a sottolineare l’importanza dell’adozione di adeguate soluzioni di protezione”. 

Promuovere l’innovazione e favorire la trasformazione digitale delle PMI significa – ha sottolineato invece Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – metterle in condizione di saper gestire il rischio derivante dagli incidenti informatici. È fondamentale fornire alle aziende strumenti di autovalutazione come il Cyber index Pmi per comprendere il grado di maturità nell’affrontare la minaccia Cyber e predisporre opportune misure tecnologiche e organizzative per alzare il livello di protezione”. Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, conviene che “le difficoltà a stanziare fondi e a internalizzare figure professionali dedicate rendono complesso identificare minacce e priorità di azione e spesso l’approccio al rischio Cyber è solo di tipo artigianale”.